Il ritratto di

Savino Carbone
Savino_Carbone

Rinascere, portando con sé il propio cuore grande e generoso, che sa vedere negli altri la propria parte migliore e che sa cogliere dalla vita i più piccoli misteri e le più grandi verità

Batte un cuore grande nel petto di Savino, un cuore grande e ballerino. Un cuore generoso che da anni si dedica al volontariato e alla vita associativa: Avis Marathon, Pacian, La Riva, San Vittore. Un cuore senza confini che ha donato ai suoi figli, Giosefina e Adonias, un padre e una madre che nessun legame di sangue avrebbe potuto creare più pieni d’amore. Un cuore condiviso con una grande famiglia di sette fratelli, affiatati e uniti: prima bambini a giocare insieme in strada e all’oratorio; poi ragazzi a festeggiare al bar “del Luigi”, in piazza San Rocco, quei diciotto anni che non arrivavano mai; poi adulti a condividere le gioie di matrimoni e battesimi e la tristezza delle perdite e degli addii. Un cuore capriccioso che per qualche secondo l’ha portato di là, oltre la linea di confine. “Sono nato due volte” dice con i suoi lucidi occhi buoni che brillano della felicità pura di chi ha una seconda occasione per godersi, centellinandolo attimo per attimo, quel tempo buono che, quando si è grandi, sembra correre troppo veloce. E come scriveva Neruda “Nascere non basta. È per rinascere che siamo nati. Ogni giorno”.

Una parola da dedicare al lavoro:

Essere sempre chiari